L’Italia è un paese altamente urbanizzato, la sua conformazione stretta e lunga non ha aiutato lo sviluppo urbano. Il boom edilizio ha conformato le nostre città secondo i cosiddetti quartieri, i quali si sono sviluppati, secondo le normative urbanistiche vigenti, in modo intensivo sfruttando al massimo il terreno a disposizione. Oggi a distanza di molti anni ci accorgiamo della mancanza di aree a verde attorno alle nostre abitazioni ed allora quali spazi possono ospitare la vegetazione? Una risposta è quella di sistemare il verde in “testa alle abitazioni”. Già dagli anni 70 quando si è diffuso il concetto di ecologia si è iniziato a parlare dei tetti giardino e delle terrazze pensili; una possibile soluzione per il risparmio energetico e per l’inquinamento. Il green roof è in grado di ristabilire un certo equilibrio tra vegetazione e costruito riducendo sia le emissioni di anidride carbonica in città sia l’effetto di “isola di calore” (UHI – Urban Heat Island Effect). La concentrazione di aree edificate ha portato ad un innalzamento della temperatura rispetto alle aree circostanti con una riduzione dello scambio di calore che ha determinato un assorbimento del 10% in più di energia solare rispetto alle aree coperte da vegetazione. Durante le ore notturne la situazione peggiora in quanto essendo i nostri fabbricati realizzati maggiormente in cemento armato e laterizio rilasciano durante le medesime ore il calore accumulato durante il giorno. Invece l’effetto fotosintetico delle piante trasforma l’energia solare in energia biochimica assorbendo la radiazione più calda. Il verde assorbe una percentuale tra il 60-90% della radiazione solare, vuol dire ridurre il carico termico entrante negli edifici fino al 50% e abbassare la temperatura superficiale. Un copertura tradizionale raggiunge temperature fino agli 80° con un tetto verde non si superano i 25°. Inoltre la vegetazione trattiene le polveri causa di diffuse allergie. Vi sono molti altri vantaggi che il tetto verde possiede, non ultimo e meno importante l’aspetto visivo che recupera una sintonia con l’ambiente, in larga parte perduta negli agglomerati urbani contemporanei.