Il Pos in condominio è obbligatorio? L’amministratore deve dotarsi necessariamente del dispositivo?
Il Decreto-legge n.° 36 del 30/04/2022 entrato in vigore il 01/05/2022 “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)” all’articolo 18 intervenendo sull’articolo 15, comma 4 e comma 4-bis, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, in materia di sanzioni per mancata accettazione dei pagamenti elettronici ha anticipato al 30 giugno 2022 l’entrata in vigore dell’applicazione delle sanzioni per la mancata accettazione.
Il citato articolo 15 nei commi 4 e 4 bis dispone.
“A decorrere dal 30 giugno 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito; tale obbligo non trova applicazione nei casi di oggettiva impossibilità tecnica…….
“A decorrere (dal 30 giugno 2022), nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento di cui al comma 4, da parte di un soggetto obbligato ai sensi del citato comma 4, si applica nei confronti del medesimo soggetto la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione, per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento…….”
La norma regola il pagamento di acquisto di prodotti e/o di servizi con carta di debito e/o di credito, al fine di rendere possibile l’operazione è necessario che il venditore e/o professionista sia in possesso di un Pos collegato al proprio conto corrente.
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Il POS è un apparecchio che decodifica i pagamenti con carta di credito, debito e prepagata attraverso la lettura di un chip. L’acronimo POS deriva dall’inglese Point Of Sale, (punto di vendita). I pagamenti con POS in condominio non prevedono l’utilizzo dei contanti.
Quindi in teoria ogni condomino potrebbe chiedere all’amministratore professionista di pagare il compenso dovuto per la sua prestazione professionale attraverso un Pos, pena la relativa sanzione di legge.
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Ma, praticamente, in materia condominiale la richiesta è inapplicabile, perché il compenso dell’amministratore di condominio confluisce nel preventivo e/o consuntivo di spesa generale del condominio che in base allo stato di ripartizione viene imputato ai condomini per quote complessive.
Inoltre, la richiesta dei condomini di pagare le quote condominiali attraverso Pos è necessariamente scollegata alla normativa sopra citata. In quel caso un amministratore professionista dovrebbe gestire un singolo Pos collegato al singolo conto corrente per ogni condominio amministrato.
In realtà, l’articolo 1129, comma 7 del Codice Civile, come innovato dalla legge di riforma n° 220/2012, ha indicato: “L’amministratore è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi, nonché quelle a qualsiasi titolo erogate per conto del condominio, su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio; ciascun condomino, per il tramite dell’amministratore, può chiedere di prendere visione ed estrarre copia, a proprie spese, della rendicontazione periodica”.
Nella norma non vi è alcun accenno all’obbligho di pagamento delle quote condominiali con carta di debito e/o carta di credito e alla relativa necessità di un Pos condominiale per accettare i versamenti.
Nel silenzio della norma in caso in cui la richiesta dei condomini per l’acquisizione di un Pos in condominio si rilevasse pressante meglio rimettere ogni decisione all’assemblea specificando puntualmente i costi dell’operazione.