PRONTA LA RIFORMA DEL CONDOMINIO

Nella seduta del 29 Luglio 2009 della commissione Giustizia del Senato, l’accordo tra maggioranza e opposizione ha consentito l’approvazione di un testo da parte di un comitato ristretto in ordine alla integrale riforma della legislazione in materia di condominio negli edifici, che ha ricevuto l’apprezzamento, tra gli altri, di due dei principali rappresentanti dell’opposizione, Felice Casson, Pd, e Luigi Li Gotti, Italia dei valori. La seduta della commissione si è conclusa  facendo presente che è emerso il generale orientamento di richiedere alla Presidenza del Senato la riassegnazione in sede deliberante del provvedimento. Che, in tal modo potrebbe essere approvato direttamente in Commissione, senza passare per l’approvazione dell’aula. Il disegno di Legge, prevede l’istituzione del Registro degli amministratori di condominio, tenuto dalle Camere di Commercio, al quale sarà obbligatorio iscriversi per chiunque intende svolgere la professione. In merito alla competenze del medesimo amministratore, si prevede che l’amministratore dovrà agire per la riscossione forzosa delle somme dovute al condominio entro 4 mesi dal giorno in cui il credito è diventato esigibile. In mancanza, scaduto tale termine, gli obbligati in regola con i pagamenti saranno liberati dal vincolo di solidarietà . In tal caso, fermo restando il diritto dei creditori del condominio di esercitare le azioni che spettano all’amministratore nei confronti dei condomini inadempienti, l’amministratore risponderà insieme a questi ultimi delle somme non riscosse e dei danni che ne siano derivati. L’amministratore, resterà in carica per almeno 2 anni, e potrà essere revocato dall’assemblea in caso di gravi irregolarità. Sarà obbligatoria l’apertura di un conto corrente postale o bancaro intestato al condominio.  Ad adiuvare l’amministratore, quando le unità immobiliari sono più di nove, potrà essere istituito dall’assemblea un consiglio di condominio con funzioni consultive e di controllo. Un nuovo articolo sarà dedicato al rispetto delle normative di sicurezza nel fabbricato. Basterà il sospetto di un solo condòmino ad attivare l’amministratore che interpellerà l’interessato per definire l’accesso nell’immobile di un tecnico nominato di comune intesa. Pena il ricorso all’Autorità Giudiziaria, con accollo di spese.

TESTO INTEGRALE DELLA RIFORMA