Pulizie in condominio. Il DURC è necessario?

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Il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) è un certificato rilasciato su richiesta da Inps, Inail e le casse edili, che attesta la regolarità nei versamenti contributivi e assicurativi delle aziende e dei lavoratori autonomi.

Pulizie in condominio il DURC è richiesto in tutte le occasioni in cui un’azienda firma un contratto con enti pubblici o privati.

Nonché per usufruire di agevolazioni da parte della pubblica amministrazione.

Alla luce di questo contesto, sorge spontanea la domanda: quando è necessario presentare il DURC in ambito condominiale?

Approfondiamo questo aspetto.

Contratto di appalto per il servizio di pulizia in condominio.

L’amministratore deve controllare la posizione contributiva e previdenziale dei lavoratori della ditta, dato che è responsabile solidalmente con l’impresa per la correttezza di tali posizioni.

L’amministratore condominiale deve richiedere alle aziende tutti i documenti necessari per attestare la loro conformità legale e la sicurezza dei lavoratori.

Tra questi, il DURC è uno dei documenti principali da ottenere per verificare se una ditta di pulizie è idonea a operare all’interno del condominio.

Il Documento Unico di Regolarità Contributiva è la certificazione che le aziende o i professionisti devono possedere per dimostrare il pagamento avvenuto dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori.

Solo con il possesso regolare di questo documento si può avere la certezza che tutti i contributi dovuti siano stati versati all’INPS e all’INAIL.

Conformemente all’articolo 26 del Decreto Legislativo n. 81/2008 (Testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro), un datore di lavoro, quando affida compiti, servizi o forniture a un’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda o di una singola unità produttiva di essa, è obbligato a verificare l’idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi rispetto ai lavori, ai servizi e alle forniture da esternalizzare tramite contratto d’opera o di somministrazione.

Irregolarità nei contributi: il condominio deve saldare gli stipendi dei dipendenti dell’appaltatore?

L’articolo 29, comma 2, del Decreto Legislativo n. 276/2003 stabilisce che, in caso di appalto di opere o servizi, il committente è tenuto in solido con l’appaltatore, entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto, a versare ai lavoratori le retribuzioni dovute.

Comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi relativi al periodo d’esecuzione del contratto d’appalto.

Questo implica che, qualora il datore di lavoro non paghi i dipendenti o non versi i relativi contributi previdenziali e assicurativi, i lavoratori, entro due anni dalla conclusione di un cantiere, possono agire direttamente contro il committente.

Inoltre, dal momento che non è più necessaria la preventiva escussione dell’appaltatore da parte del dipendente, questi può rivolgersi immediatamente al committente.

Nel caso di lavori appaltati da un condominio (appalto di pulizie), ciò significherebbe che il condominio sarebbe obbligato a pagare gli stipendi e i contributi che l’impresa, ingiustamente, non ha versato ai suoi lavoratori.

In assenza di tale documento, la Corte di cassazione, con l’ordinanza 4079/2022, ha stabilito che il condominio committente di un contratto per pulizie non fosse obbligato a pagare il compenso richiesto dall’impresa sprovvista del Durc.

Il Tribunale e successivamente la Corte d’Appello hanno dato ragione al condominio, il quale era stato inoltre multato per irregolarità contributive rilevate dall’Inps tramite accertamento.

Anche il giudice di legittimità ha rigettato il ricorso dell’impresa appaltatrice, condannandola al pagamento delle spese processuali e di un ulteriore contributo unificato.

Secondo i giudici di legittimità  la mancata o, comunque, inesatta esecuzione del già menzionato obbligo da parte dell’impresa di pulizie e, quindi, dell’esposizione a rischio del condominio di provvedere, quale responsabile in solido, al versamento degli oneri previdenziali e contributivi ai sensi del D.lgs. n. 276 del 2003, citato art. 29.

Rischio poi concretizzatosi attraverso l’elevazione del verbale di accertamento Inps notificatogli per la violazione di detta norma.

Pertanto, il condominio era legittimato a sospendere il pagamento delle prestazioni della ditta di pulizia.

La Suprema Corte ha inoltre ribadito che l’amministratore di condominio ha il dovere di richiedere alle aziende appaltatrici i documenti necessari per dimostrare la loro conformità legale e la sicurezza dei dipendenti.

Il Durc è il documento fondamentale per valutare se un’impresa di pulizie sia idonea a operare in un condominio.

L’assenza del documento rappresenta una significativa violazione contrattuale, che ha portato alla sanzione inflitta al condominio dall’Inps.

L’idoneità tecnico-professionale deve essere accertata anche attraverso la verifica della regolarità contributiva del soggetto incaricato dei lavori o dei servizi.

Un criterio importante per la valutazione complessiva dell’impresa.

Alla luce di queste disposizioni, l’amministratore di condominio è obbligato a richiedere alle aziende tutti i documenti necessari per dimostrare la loro conformità legale e la tutela della sicurezza dei dipendenti.

Il DURC è uno dei documenti principali da ottenere per valutare se un’azienda di pulizie è idonea.

Tuttavia, la responsabilità solidale del condominio nel caso di mancato pagamento dei contributi da parte dell’appaltatore è oggetto di dibattito.

Le norme citate  si riferiscono al committente imprenditore e/o datore di lavoro.

Il condominio non possiede personalità giuridica propria, non essendo un’entità distinta dai proprietari.

Piuttosto un ente di gestione collettiva degli interessi individuali, privo di autonomia patrimoniale.

In sostanza, un condominio non è paragonabile a una società o a un’associazione ufficiale, capace di fungere da entità autonoma e distinta dei suoi membri.

Ne tantomeno è imprenditore, può essere datore di lavoro, ma non sempre lo è, specialmente in caso di appalto.

Per tale motivo la responsabilità solidale tra committente e appaltatore in caso di mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti (pulizie in condominio) potrebbe non applicarsi ai lavori condominiali.

Comunque, la richiesta del DURC serve come forma di tutela per il condominio che, qualora riscontrasse delle anomalie, avrebbe il diritto di sospendere l’incarico assegnato.

Quindi, il DURC permette al condominio di controllare l’affidabilità dell’appaltatore nel servizio di pulizie condominiali.

Prevenendo il rischio di dover pagare i contributi non versati dal datore di lavoro ai propri dipendenti.