Perché nascono i conflitti in condominio e come affrontarli

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Il condominio è una condivisione forzata di spazi, che, costringe a rapporti interpersonali non correttamente distanziati. Nei rapporti condominiali a fronte di presunti interessi materiali si innescano motivazioni cognitive e relazionali, che, guidano effettivamente le azioni degli interessati. I problemi appaiono insormontabili si dibatte di “questioni di principio”, così deflagrano forti stati di conflitto causati  da disposizioni negative nei confronti dell’altro condomino  divenuto proiezione di emozioni avverse.  Nel condominio si esprimono tensioni familiari causate da disagi psicologici per  frustrazioni ed attese inevase. I condomini  difficilmente  mantengono  le giuste distanze tra loro ed entrano ripetutamente in conflitti, perlopiù dovuti ad errati rapporti interpersonali. I conflitti in condominio superficialmente sembrano causati da questioni economiche, ma, alla base hanno motivazioni  psicologiche molto profonde.  Nelle relazioni condominiali si da sfogo ad atteggiamenti psicologici negativi,  invidie, rancori, frustrazioni, ansie, amarezze, nevrosi, tesi a innalzare il livello delle relazioni interpersonali allo stato di guardia.  Queste divergenze  danno luogo a un conflitto, una relazione nella quale si impone  esclusivamente la propria convinzione senza considerare le valutazioni di controparte. L’atteggiamento giusto  ogni volta che si è in disaccordo, non è quello di cercare la ragione o il torto, ma di cercare una soluzione che soddisfi tutti i  contendenti. I conflitti sono parte inevitabile delle relazioni e dovrebbero essere occasione di crescita ed evoluzione e non involuzione della collettività